I falsi miti sulla leadership: come possiamo veramente liberarcene

Da anni si parla di quei falsi miti sulla leadership che ci portiamo dietro come un’eredità scomoda.

Siamo cioè vittime di credenze depotenzianti, stereotipi, pensieri rigidi su cosa sia la leadership. Questi pensieri  fungono da zavorre, non ci permettono di realizzare il nostro potenziale, ci impediscono di cambiare, crescere, evolvere.

Ecco alcuni esempi di falsi miti:

  1. Leader si nasce non si diventa
  2. Il leader occupa posizioni di potere 
  3. Il carisma è indispensabile a un buon leader
  4. Se raggiungi i risultati sei un buon leader
  5. Un buon leader deve avere sempre tutte le risposte
  6. Il vero leader ha tutto sotto controllo 
  7. Se sono un buon leader non posso sbagliare 
  8. Un buon leader non può cambiare idea
  9. Essere leader mi renderà visibile e popolare
  10. Se sono leader una volta, devo essere leader sempre

Li potremmo analizzare tutti, uno a uno, e forse lo faremo, ma il mio interrogativo oggi è: perché pur sapendo che sono falsi miti continuiamo a crederci? Perché soprattutto continuiamo ad agire come se fossero veri?

Perché le credenze più radicate – e i falsi miti lo sono – sono delle abitudini mentali consolidate, degli schemi di pensiero automatici che il nostro cervello trova utili in termini di efficienza, ovvero di economia di risorse vitali. Gli stereotipi sono rappresentazioni che il nostro cervello si forma sulla base dell’esperienza, ad es. ciò che ci viene insegnato in famiglia o a scuola o ciò che viene diffuso dai media. Si incidono nel nostro cervello ed è difficile liberarsene.

In particolare gli studi delle neuroscienze hanno identificato la loro sede nella corteccia profrontale mediale e ci hanno evidenziato che ogni volta che sentiamo una frase che si scontra con queste false credenze, viene percepita come un errore.

Per poterli modificare occorre dunque lavorare seriamente e rigorosamente sulla consapevolezza, con uno strumento, come l’MBSR – il protocollo medico scientifico Mindfulness Based Stress Rduction – che la ricerca scientifica ha dimostrato essere capace di modificare la nostra corteccia prefrontale.

Durante un percorso di Mindfulness ci alleniamo a riconoscere il pensiero quando sorge, anziché farcene travolgere in modo inconsapevole. Impariamo a “lasciar andare un pensiero” e non rimanerne catturati come in un loop. Ritroviamo la libertà di essere quello che vogliamo essere in ogni momento, al di là dei condizionamenti del passato.

Perché la pratica di Mindfulness ci permette dunque questo reale cambiamento?

  • Perché ci insegna a essere consapevoli dei nostri pensieri momento dopo momento
  • Perché ci allena a considerare i pensieri solo dei prodotti cognitivi della mente e non delle verità assolute
  • Perché ci invita ad assumere uno sguardo a elicottero su tutte le nostre produzioni mentali facendoci acquisire una certa distanza
  • Perché nella distanza riusciamo a distinguere e raccogliere più elementi, per es. quali emozioni e sensazioni fisiche si accompagnino a certi pensieri
  • Perché tutti questi elementi sono sempre transitori e mai permanenti, se non li tratteniamo o respingiamo
  • Perché ci invita alla sperimentazione, liberandoci dalla paura di sbagliare
  • Perché ci chiede di coltivare la gentilezza e il non giudizio come strumenti principali di cambiamento
  • Perché è uno strumento accessibile a tutti, che si impara facilmente nel giro di pochi mesi

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