“Non ho tempo” è una trappola da cui si può uscire: 3 spunti pratici.

La qualità dell’attenzione è la base per la buona riuscita in ogni ambito della nostra vita. Viceversa, una cattiva gestione dell’attenzione ha dei costi. Farsi distrarre danneggia la produttività. Le intrusioni indesiderate comportano rallentamento, maggiore stress e aumentano le probabilità di errore.

Una volta che siamo stati interrotti in una attività su cui eravamo concentrati, ci vogliono circa 15 min per tornare al compito originale con lo stesso livello di attenzione e messa a fuoco.

Ne eri consapevole?

Oltre un decennio di ricerche mostra che dividere l’attenzione tra due o più cose mina le prestazioni e aumenta gli errori. Il multitasking mina anche la capacità di ignorare l’irrilevante. In ambienti di distrazioni incessanti, i “multitasker seriali” non sono in grado di rimanere concentrati su ciò che è più importante.

La gestione dell’attenzione non è stata oggetto di riflessione perché, fino a poco tempo fa, la maggior parte di noi la dava per scontata. La scuola ha ampiamente enfatizzato le capacità di pensare e sottovalutato, o ignorato del tutto, le capacità di assistere, vedere e percepire, che sono un esercizio consapevole di attenzione. Prova a domandarti “dove intendo mettere la mia attenzione in questo momento?”

 I leader più evoluti stanno iniziando a fare dell’attenzione una priorità e pensano a come sviluppare l’attenzione delle loro persone. Non vedono più il multitasking come un distintivo d’onore.

Il filosofo del management Peter F. Drucker ha capito che i leader del futuro “avranno bisogno di una percezione addestrata tanto quanto della capacità di analisi”. In un mondo in rapida evoluzione, le persone efficaci dovranno “accorgersi di ciò che accade qui e ora” tanto quanto pensare, riflettere, pianificare.

Qualche spunto di pratica di Mindfulness in Action, per coltivare la nostra capacità attentiva:

  1. Gestiamo l’attenzione, non il tempo

Le persone tendono a pensare che la gestione del tempo costituisca la base per un’azione efficace. Tutti abbiamo pensato: “Il tempo è la risorsa più scarsa e preziosa che abbiamo”. Tuttavia, ciò che le persone effettivamente hanno il potere di fare, nel flusso del tempo, è gestire l’attenzione.

Domandiamoci “dove sto ponendo la mia attenzione in questo momento?” e recuperiamo il potere personale di dirigere l’attenzione dove è più importante.

  1. Diamo un nome alle nostre priorità

Troppo spesso, permettiamo alle abitudini, anziché alle intenzioni, di gestire il nostro tempo. Le abitudini sono utili se messe al servizio delle nostre priorità. Altrimenti, ci svegliamo e facciamo tante cose ma perdiamo quelle più importanti.

Quindi, il primo e più essenziale passo è sapere e dichiarare quali siano le nostre intenzioni. Chiediamoci: “Cosa è importante per me in questo momento”?” o “È questo il miglior uso della mia energia?”. Le intenzioni chiare aiutano anche a dire “no” alle richieste meno importanti. Chiarire le intenzioni porta una maggiore direzione per investire la nostra energia limitata.

  1. Facciamo una fotografia del nostro ambiente: facilita la nostra attenzione?

Anche se non è possibile rimuovere del tutto le distrazioni, è possibile fare grandi passi avanti nella creazione di un ambiente che promuova e protegga l’attenzione.

Osserviamo il nostro ambiente di lavoro: cosa può supportare la concentrazione e cosa può ostacolarla?

Guardiamoci intorno, cosa possiamo fare adesso? Lavoriamo in un ambiente open space? Quali segnali possiamo inviare per dire “Non disturbarmi?”. Com’è la nostra scrivania: libera, affollata? Dove mettiamo il nostro cellulare mentre lavoriamo: vicino/lontano, a pancia in su/a pancia in giù? Quali notifiche abbiamo lasciato accese: tutte, solo quelle fondamentali, nessuna?

Queste domande di mindfulness sono un buon inizio ma, naturalmente, la capacità di gestire in modo più consapevole la propria attenzione nel tempo, richiede pazienza per essere coltivata.

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