Osservate questa immagine: provate a immaginare due quadrati disposti in modo tale che ogni maialino si trovi in un proprio recinto, separato dagli altri.
Rimanete su questo problema per quanto desiderate, dopodiché scorrete sotto e troverete la soluzione.
Quello dei 9 maialini è uno dei problemi classici dell’area della psicologia che si è preoccupata di studiare e comprendere come, in quanto esseri umani, risolviamo dei problemi: il problem solving.
Lo studio di questo problema ha dato modo di vedere una caratteristica essenziale della nostra mente.
Osserviamo insieme la soluzione:
(Vi starete chiedendo che cosa c’entri tutto questo con la creatività ed è una domanda comprensibile, vi chiedo di pazientare ancora un secondo!)
Dunque, vedete che per risolvere questo problema, la difficoltà non consista in qualcosa di particolarmente difficile in termini di conoscenza o esecuzione.
Il nodo della soluzione sta nel poter immaginare la figura del quadrato può essere immaginata sia nella forma “classica” che poggia sul lato (quella al centro) ma anche nella sua forma “a rombo”, meno intuitiva.
Ma come si arriva ad una soluzione del genere?
Nessuno ce lo può insegnare, ed è proprio questo che rende un semplice esperimento una porta per il mondo della nostra creatività.
La nostra mente risolve i problemi in due modi:
- il sistema riflessivo con la memoria di lavoro, ad esempio, risolvere un problema di calcolo quale 12×48=? che è quella che usiamo per i problemi più classici
- il sistema intuitivo ed automatico quello che si attiva quando, per esempio, qualcuno implica qualcosa in una frase che noi completiamo automaticamente e senza sforzo, contestualizzandola
Se dico “gli uomini sono tutti uguali”, sapete subito in cosa sono uguali senza che ci sia bisogno che lo dica e senza che ci sia effettivamente un’unica interpretazione per questa frase, il suo significato vi viene in mente e basta ed è il vostro personale significato.
Il primo tipo di pensiero (quello per risolvere 12×48=?), nel suo procedere, costituisce il “pensiero verticale” che significa svolgere una serie di passaggi mentali precisi per arrivare ad una soluzione unica.
Il secondo, invece, il “pensiero laterale” è molto più misterioso.
Nel problema dei maialini non esiste una serie di passaggi per potere immaginare il quadrato nella maniera necessaria per risolvere il problema: chi ci riesce parla di intuizioni che appaiono nella mente come per magia, all’improvviso.
Il problema non viene risolto attraverso un ragionamento ma attraverso un cambio di prospettiva che stravolge il suo significato e che permette di vedere la soluzione.
Avrete probabilmente già intuito che quest’ultimo tipo di pensiero sia legato alla nostra creatività.
Essere creativi, rispetto a problemi da risolvere ma anche in generale, consiste nel sapere vedere le cose da un’altra prospettiva e, da questa, creare ciò che è nuovo.
È molto utile sapere che questi due tipi di pensiero non funzionano mai allo stesso tempo: anche se abbiamo bisogno di usare entrambi per risolvere un problema, se pensiamo in modo verticale non possiamo pensare in modo laterale e viceversa.
Questo vuol dire che se siamo impegnati mentalmente nello svolgere i passaggi verso la soluzione che cerchiamo dentro ad una certa interpretazione del problema, non avremo modo di vederlo da un’altra prospettiva: se le persone risolvono un tipo di problema come quello dei maialini parlando ad alta voce, non riusciranno a immaginare il quadrato “meno intuitivo” perché, parlando, rimaniamo dentro al pensiero verticale.
Per immaginare le cose da un altro punto di vista è necessario uscire dal vecchio spazio in cui stavamo ragionando, per cambiare il modo in cui lo immaginiamo. Per pensare “fuori dagli schemi”, la mente ha bisogno di potere ritirarsi, nel silenzio, e vagare in libertà.
Nella nostra vita, è come se affrontassimo diversi problemi come quello dei maialini: ci impegniamo a fare funzionare le cose nell’unico modo che ci sembra possibile, senza riuscire ad aprire la mente a quello che in realtà potrebbe aiutarci.
I coach che sviluppano la creatività ed il pensiero laterale, introducono all’allenamento di un concetto pilastro della mindfulness: il non-giudizio.
Sapere lasciare andare i propri schemi mentali, senza giudicarli e giudicarci per gli errori o per la loro efficacia e vedere il problema come se fosse nuovo allenando la mente del principiante, ci permette di rilassarci e lasciare la mente libera di ristrutturare e creare nuove realtà.
Nel linguaggio comuni essere persone “fuori dagli schemi” significa sia essere creativi che essere eccentrici.
Questo termine popolare ha probabilmente riscontro nel fatto che quando una persona applica il non-giudizio nella propria vita, non bada, per esempio, a comportarsi in modo convenzionale ed allo stesso tempo sa pensare e risolvere i problemi in modo non-convenzionale.
Probabilmente è vero: ci sono persone più predisposte ad essere creative di altre perché, per natura o per educazione, meno giudicanti verso se stesse e meno vincolate alle convenzioni.
La creatività, tuttavia, è un’abilità che può essere allenata come tutte le altre. Per farlo ci richiede uno sforzo che la Mindfulness coltiva in ognuno di noi attraverso due pilastri: lasciar andare il giudizio e rivolgerci con una mente aperta a ciò che incontriamo.
E oggi, proverete ad essere più creativi nella vostra giornata?
Ti interessa approfondire la pratica di Mindfulness? Se sei interessat* per la tua azienda contattaci per scoprire le iniziative dedicate, altrimenti clicca qui per le proposte ai privati!