Il respiro è il ponte tra il nostro corpo e la nostra mente l’elemento che li riconcilia e ne garantisce l’unità.
Da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus il messaggio che arriva constante è: STATE A CASA.
Questo comportamento ci permetterà di tenere a bada il nemico invisibile.
Ecco stiamo lottando contro un nemico invisibile, che si fa trasportare da corpi umani. Tutto ciò che fino a ieri nella nostra vita funzionava viene messo a dura prova: a partire dalla nostra tenuta psicologica ed emotiva fino all’economia e all’intero sistema del paese.
Siamo chiamati a riadattarci e a resistere in questa nuova anomala condizione quotidiana che fino a ieri potevamo leggere solo sui libri di fantascienza.
Come il profetico “Abisso” di Koontz. E oggi che buona parte della nostra vita è estesa dalla rete e scorre alla velocità della luce, il pericolo è invisibile e crea un subdolo atteggiamento di sospetto verso l’umano, verso la socialità, finora praticata, fin ad arrivare a togliere dignità alla morte.
L’invisibile potentissimo ci trafigge attraverso ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra vita sociale. Siamo fatti di socialità. Siamo biologicamente sociali, basti pensare al bimbo che senza le cure della madre non potrebbe sopravvivere. Lo diamo per scontato attenti a non essere attenti, in continua fuga verso chissà quale paradiso, verso chi sa quale conquista.
Ora la conquista più importante è quella di garantirci la possibilità di continuare a vivere in una condizione il più possibile protetta. Vivere la vita di ogni singolo individuo.
In questa realtà, così paradossale e allo stesso tempo così cruda, appaiono angoscia, paura, panico che ci rendono ancora più vulnerabili al nemico perché tali sentimenti abbassano le nostre difese immunitarie. Per rafforzare il nostro sistema immunitario dovremmo infatti essere sereni, calmi e concentrati.
Singolarmente abbiamo una responsabilità che salvaguarda tutti noi come persone, noi come comunità, noi come abitanti del pianeta terra.
Mai come ora è di sovraumana importanza essere consapevoli ed è tassativamente indispensabile non perdere la bussola.
- Come fare dunque per navigare dentro questo mare di emozioni e informazioni rimanendo centrati?
Anche noi che stiamo a casa, come i medici gli infermieri e tutti coloro che continuano ad uscire di casa per garantire lo stretto indispensabile alla nostra sopravvivenza, dobbiamo fare la nostra parte responsabilmente.
Una risorsa importante per coltivare la consapevolezza viene dalla meditazione, quella più conosciuta oggi come mindfulness così definita dal padre del protocollo MBSR (mindfulness based stress reduction) Jon Kabat- Zinn.
Mindfulness ovvero la capacità di portare attenzione al momento presente con un atteggiamento non giudicante.
- Come possiamo fare?
Accordandoci con il nostro respiro e con il nostro corpo che sono sempre nel presente. Stare nel presente con quello che c’è è la risorsa che abbiamo.
Quando arrivano pensieri di paura e di angoscia possiamo riportarci al presente, al sentire il nostro corpo e il nostro respiro che ci fa accorgere che siamo vivi, vivi!
Possiamo respirare, possiamo sentire il corpo attraversato dal respiro e attraverso quest’ultimo, possiamo scegliere di calmare la mente che per “lavoro” produce i pensieri. Osservare la mente ci permette di distendere le tensioni che tali pensieri possono produrre nel corpo.
Il RESPIRO quello che per alcuni di noi oggi è più a rischio. È la risorsa dalla quale partire per essere guerrieri di solidarietà, soldati di gentilezza, di responsabilità e di altruismo, perché stare a casa vuol dire salvare la propria pelle ma anche quella degli altri.
L’invito è quello di cogliere l’occasione per fermarsi e accogliere che abbiamo sempre a disposizione una meditazione tascabile ovvero il respiro. Lasciamo che si manifesti da sé senza forzarlo e senza modificarlo, e stiamo nel respiro e con il respiro.
Il respiro è sempre con noi, riconnettersi a esso ci fa tenere la bussola, consapevoli del fatto che l’aria che respiriamo è respirata anche da altri e che in questo immenso respiro siamo tutti connessi perché il cielo non è solo sopra le nostre teste ma arriva fino a toccar la terra dove poggiano i nostri piedi.
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A presto!